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In attesa dell’approvazione della Legge di Bilancio, contenente diverse novità in materia di accesso al trattamento pensionistico, l’approssimarsi della fine dell’anno ci avvicina alle scadenze di alcune disposizioni in materia di accesso alla pensione. Ma cosa cambia veramente dal 2022 e quali sono le deadline di fine anno da rispettare?

Sarà possibile accedere a quota 100 anche nel 2022?

Sarà possibile accedere a quota 100 anche nel 2022? La risposta è parzialmente positiva. Se il lavoratore avrà raggiunto entro il 31.12.2021 l’accredito di 38 anni di contribuzione congiuntamente al requisito anagrafico di 62 anni di età, potrà esercitare il proprio diritto a quota 100 anche successivamente. Ricordiamo come, qualora l’accredito dei 38 anni di contributi sia raggiunto utilizzando il riscatto di laurea (ad esempio per un periodo dal 1996 al 1998), non sembra necessario procedere al pagamento del relativo onere entro fine anno, fermo restando che la domanda di quota 100 potrà essere formulata solamente dal momento della liquidazione finale del debito verso l’Inps.

Cosa cambia per il riscatto di laurea nel 2022?

Cosa cambia per il riscatto di laurea nel 2022? Allo stato attuale nulla. Il riscatto ordinario o light sono previsioni che non hanno una scadenza specifica. Si potrà fare richiesta anche successivamente al 2021.

Sarà ancora possibile sanare dei buchi contributivi tramite la c.d. pace contributiva?

Sarà ancora possibile sanare dei buchi contributivi tramite la c.d. pace contributiva? No. La possibilità di recupero dei vuoti contributivi tra un lavoro e l’altro scade alla fine del 2021.

L’Ape Sociale scadrà a fine anno?

L’Ape Sociale scadrà a fine anno? Si, ma dovrebbe essere ripristinata dalla Legge di Bilancio  allargando la platea dei destinatari ad ulteriori 8 figure professionali.

Quali novità nella Legge di Bilancio in materia di pensioni?

Quali novità nella Legge di Bilancio in materia di pensioni? Sarà introdotta quota 102, che sostituisce la famosa quota 100, attribuendo il diritto all’accesso pensionistico per i lavoratori con 64 anni di età e 38 di contribuzione a partire dal 2022. Inoltre, sarà “ritualmente” ripristinato l’accesso all’opzione donna per le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2021, abbiano compiuto i 58 anni di età e maturato 35 anni di contributi. In questo caso, l’accesso alla pensione determina il calcolo del trattamento esclusivamente con il sistema contributivo.

Articolo pubblicato sul numero di dicembre del Corriere Imprese NordEst, mensile di approfondimento del Corriere del Veneto. Approfondimento a cura di Paolo Tormen.