#CONCILIAMO. Riaperto il bando di finanziamento delle politiche di welfare
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È uscito il nuovo avviso del Bando #Conciliamo, l’iniziativa promossa dal Dipartimento per le politiche della famiglia formulato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri volta a sostenere la realizzazione di progetti di welfare aziendale e, in particolare, di progetti di conciliazione famiglia-lavoro: la nuova scadenza è fissata al 18 dicembre 2019.
Inizialmente annunciato il 26 agosto 2019 dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia, il bando era stato sospeso lo scorso 3 ottobre per un approfondimento tecnico-giuridico in merito all’individuazione dell’ambito dei soggetti che possono proporre la domanda di finanziamento. Difatti, con il nuovo testo si è intervenuti proprio su questo aspetto al fine di garantire pari opportunità alle imprese nonché assicurare la massima partecipazione all’iniziativa e il più ampio accesso alle risorse disponibili.
Non è cambiata la dotazione finanziaria complessiva (confermato lo stanziamento complessivo di 74 milioni di euro), mentre si sono modificati i limiti di valore minimi e massimi delle singole richieste di finanziamento, in considerazione della dimensione aziendale.
Rispetto alla precedente versione, infatti, sono state riviste le soglie minime di richiesta di finanziamento in ragione della dimensione d’impresa.
- Per le Micro imprese il finanziamento sarà pari ad un minimo di euro 15.000,00 fino ad un massimo di euro 50.000,00 con una percentuale di cofinanziamento aziendale del 10%.
- Per le Piccole imprese il finanziamento sarà pari ad un minimo di euro 30.000,00 fino ad un massimo di euro 100.000,00 con una percentuale di cofinanziamento aziendale del 15%.
- Per le Medie imprese il finanziamento sarà pari ad un minimo di euro 100.000,00 fino ad un massimo di euro 300.000,00 con una percentuale di cofinanziamento aziendale del 20%.
- Per le Grandi imprese il finanziamento sarà pari ad un minimo di euro 250.000,00 fino ad un massimo di euro 1.500.000,00 con una percentuale di cofinanziamento aziendale del 30%.
Da ultimo viene rivista la modalità di attribuzione dei punteggi necessari per determinare la graduatoria di assegnazione delle risorse.
Pur mantenendo i precedenti criteri collegati alla singola azione o progetto (Innovatività, Concretezza, Efficacia, Economicità e Sostenibilità), la scelta ministeriale è quella di prediligere progetti che siano coerente e trasparenti dal punto di vista del sostegno finanziario e della sostenibilità nel tempo. Magari assicurando il proseguio del progetto attraverso la rete con altre imprese o soggetti sociali.
CAMPO DI APPLICAZIONE: chi può presentare ora la domanda?
A differenza del precedente, il nuovo bando #Conciliamo non richiede un numero minimo di dipendenti per poter presentare domanda di finanziamento.
Ora possono partecipare al Bando tutte le imprese, ai sensi dell’art. 2082 c.c. e dell’art. 2083 c.c., aventi sede legale o unità operative sul territorio nazionale e che, al momento di presentazione della domanda di partecipazione, si trovino nelle condizioni espressamente indicate nell’art. 3 dell’Avviso #Conciliamo.
In particolare, oltre ad alcune condizioni ostative, il Bando prevede l’obbligo del datore di lavoro di contribuire ai costi del progetto con un cofinanziamento stabilito in un valore percentuale (variabile a seconda del numero dei dipendenti dell’azienda) rispetto al totale dell’importo richiesto. La rimanente cifra sarà a carico direttamente del Ministero della Famiglia.
Resta possibile presentare domanda di finanziamento come consorzi, gruppi di impresa, associazione temporanea di scopo (ATS), contratto di rete o associazione temporanea d’impresa (ATI) purché tutti i soggetti rispettino i requisiti richiesti dal bando.
SOGGETTI DESTINATARI DELLE AZIONI
Ricordiamo come i destinatari siano, anzitutto, i lavoratori e le lavoratrici a tempo indeterminato, anche in part-time, del soggetto proponente, sia in forma singola che associata (inclusi i dirigenti).
Rimangono altresì compresi tra i destinatari i soci lavoratori e le socie lavoratrici di società cooperative, i lavoratori e le lavoratrici in somministrazione nonché i soggetti titolari di un rapporto di collaborazione rimanendo fermo come il carattere e le modalità esecutive del rapporto debbano essere compatibili con la tipologia e con la durata dell’azione proposta con la domanda di finanziamento.
PROPOSTE PROGETTUALI AMMISSIBILI
Le proposte progettuali devono prevedere l’introduzione di nuove azioni di welfare aziendale nel contesto dell’ambiente di lavoro e nella relativa organizzazione e/o lo sviluppo di azioni già intraprese, se meritevoli.
A titolo puramente esemplificativo e di orientamento, possono essere promossi progetti (riguardanti una o più azioni coerenti tra loro) relativi a:
Flessibilità oraria e organizzativa
- alle banche del tempo;
- smart working o lavoro da remoto;
- attribuzione del part-time in ragione di situazione personali o familiari meritevoli di tutela;
- assunzioni a termine di lavoratrici in maternità o lavoratori in congedo per ragioni familiari;
- permessi o congedi aggiuntivi collegati a esigenze personali nonché ad eventi familiari particolari (es. nascita).
Promozione della natalità e della maternità
- incentivi alla natalità;
- iniziative a supporto del reinserimento in azienda in caso di assenze di lungo periodo.
Servizi di supporto alla famiglia
- creazione di asili nidi aziendali o contribuzione per la frequenza di asili nido;
- contributi babysitting, centri estivi o ricreativi ovvero doposcuola;
- contributi o rimborsi di spese per la frequenza di centri diurni o residenziali;
- assegni per figli disabili o con gravi patologie.
Servizi di tutela della salute
- forme aggiuntive di assistenza sanitaria o specifiche iniziative in tale ambito (check-up, ambulatorio medico per dipendenti in azienda, ecc.);
- supporto psicologico.
Servizi di Time Saving
- disbrigo pratiche amministrative;
- maggiordomo aziendale;
- lavanderia e stireria;
- ricezione pacchi in azienda;
- mobilità, ovverosia la messa a disposizione di servizi di trasporto aziendale, di car-sharing;
Flexibile Benefit
- erogazione di beni e servizi aggiuntivi ai fini di migliorare il potere di acquisto (es. corso di lingua, dietista, personal trainer aziendale);
- erogazione di ulteriori servizi c.d. Ticket Compliments;
- prestito agevolato, microcredito.
Diversamente, sono escluse dal finanziamento le proposte progettuali che prevedono unicamente attività di studio e di ricerca o convegnistica.
DURATA DEL PROGETTO
A pena di esclusione, la durata delle azioni progettuali rimane fissata in 24 mesi ed ai fini del computo della durata del progetto non sono presi in considerazione la rilevazione dei dati e le attività di studio finalizzati alla realizzazione del progetto.
NUOVE MISURE E MASSIMALI DI INTERVENTO
Come anticipato, l’importante novità riguarda i limiti del finanziamento, che variano a seconda del numero di dipendenti e dei ricavi del soggetto proponente (come di seguito sintetizzato):
VALUTAZIONE DELLE DOMANDE
Le iniziative progettuali sono valutate da un’apposita Commissione di ammissione e valutazione, la quale provvederà ad attribuire un punteggio massimo di 100 al progetto proposto, secondo i seguenti criteri di valutazione:
- Innovatività dell’azione (fino a 18 punti);
- Concretezza dell’azione (fino a 19 punti);
- Efficacia dell’azione (fino a 20 punti);
- Economicità dell’azione (fino a 22 punti);
- Sostenibilità dell’azione (fino a 21 punti).
Inoltre, sono attribuiti un massimo di 4 punti aggiuntivi per i progetti che presentano i seguenti requisiti:
- Utilizzo nel progetto di assunzione di lavoratori a termine in sostituzione di personale assente per maternità o assente per esigenze di salute o di cura dei familiari (punti 2);
- Almeno tre imprese beneficiarie aderenti al soggetto collettivo (punti 2).
SCADENZA
Dopo lo stop forzato è possibile ora ripartire per accedere al finanziamento in esame, trasmettendo le proposte progettuali, a pena di irricevibilità, entro le ore 12:00 del 18 dicembre 2019, via PEC all’indirizzo: conciliamo@pec.governo.it.
SINTESI
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