In attesa di una presa di posizione del Parlamento in merito all’obbligo del Green Pass per poter accedere ai luoghi di lavoro, che auspicabilmente dovrebbe arrivare entro il 22 settembre (data di possibile conversione del d.l. 105/2021), l’attuale normativa appare frastagliata e complessa soprattutto rispetto all’accesso ai locali aziendali. Ma cosa veramente si deve e si può fare per garantire un corretto accesso ai luoghi di lavoro?
Quando è obbligatorio il Green Pass per accedere ai locali aziendali?
Per alcuni settori tipizzati dall’art. 4 l. 76/2021 quali gli esercenti le professioni sanitarie vi è l’obbligo a sottoporsi a vaccinazione gratuita, così come dal 1° settembre al 31 dicembre, secondo quanto disposto dall’art. 9-ter del d.l. 52/2021 tutto il personale scolastico, nonche’ gli studenti universitari, sono tenuti a esibire il Green Pass nell’erogazione del servizio di istruzione in presenza.
In caso di obbligo normativo del Green Pass per l’accesso in azienda l’onere del tampone è a carico del datore di lavoro?
Le ultime pronunce – TAR Lazio 4531 del 2 settembre 2021 – parrebbero propendere per l’addebito al lavoratore dell’onere del tampone, considerata la gratuità del vaccino.
È possibile imporre, al di fuori dei settori tipizzati, l’accesso in azienda solamente alle persone dotate di Green Pass?
Ad oggi, questa presa di posizione deve essere attentamente valutata dall’azienda, congiuntamente al proprio medico competente, all’RSPP e procedendo ad una revisione del protocollo anti-contagio aziendale. Questo per due ragioni. Da un lato, si dovrà dimostrare il forte legame tra certificazione verde e prevenzione da contagio COVID-19 (a titolo esemplificativo la presenza di ambienti affollati senza possibilità di accedere allo smart working ovvero l’inserimento dell’attività aziendale tra quei servizi dove l’accesso agli stessi da parte degli utenti è già condizionato dal possesso del Green Pass). Secondariamente, si dovranno valutare sia gli oneri collegati all’introduzione dell’obbligo, quali l’esborso per la somministrazione del tampone nasofaringeo a distanza di 48 ore e il tempo dedicato dal lavoratore per tale attività, che l’eventuale presa di posizione dei lavoratori in merito all’introduzione di un vincolo all’accesso ai luoghi non previsto dalla disciplina legale.
L’accesso alla mensa aziendale del lavoratore come deve essere effettuato?
Il tenore letterale dell’art. 9 del d.l. 52/2021 non prevede espressamente la mensa quale luogo il cui accesso è vincolato dalla presenza della certificazione verde. Di contro, la circolare ministeriale e le successive FAQ, assimilano la mensa aziendale ai servizi di ristorazione per i quali l’accesso e la consumazione al tavolo al chiuso e vincolata dal possesso del Green Pass. E’ da ritenersi escluso dalla certificazione verde anche la consumazione non al tavolo o non al chiuso o nel refettorio aziendale abito alla consumazione di pasti non somministrati dal datore di lavoro.
È obbligatorio fornire un servizio sostitutivo alla mensa per i lavoratori sprovvisti del Green Pass?
Nessuna norma obbliga il datore di lavoro a fornire un servizio sostitutivo, stante il divieto normativo di accesso ai locali per la consumazione del pasto.
Articolo pubblicato sul numero di settembre del Corriere Imprese NordEst, mensile di approfondimento del Corriere del Veneto. Approfondimento a cura di Paolo Tormen.