L’Agenzia delle Entrate con risoluzione 55/2020 apre alla possibilità di attribuire un Credito Welfare al singolo lavoratore al raggiungimento di indicatori aziendali, di gruppo o individuali, definiti da Regolamenti Aziendali.
Ma quali sono le corrette “regole del gioco”?
- sarà possibile graduare il valore in ragione del livello di raggiungimento di uno o più indicatori aziendali;
- non é possibile riconoscere il Credito Welfare esclusivamente in ragione di performance individuali;
- il riconoscimento del Credito non deve sostituire somme costituenti retribuzione fissa o variabile dei lavoratori;
- la ripartizione della Credito non può essere effettuata sulla base di valutazioni connesse alla prestazione lavorativa (es. piani di valutazione, ecc.);
- è possibile riconoscere valori economici differenziati all’interno della stessa categoria di lavoratori, in ragione della RAL o dell’anzianità in azienda, sempre che tale ripartizione non sia giustificata dalla valutazione dell’attività lavorativa del lavoratore.
- il Credito Welfare non è convertibile in denaro.
CATEGORIE O GENERALITÀ DI LAVORATORI?
E’ necessario che il Credito sia messo a disposizione della generalità dei dipendenti o di categorie di dipendenti, con esclusione di riconoscimenti ad personam o che costituiscano dei vantaggi solo per alcuni e ben individuati lavoratori.
Sul punto è necessario chiarire come l’espressione “categorie di dipendenti” utilizzata dal legislatore non va intesa soltanto con riferimento alle categorie previste nel codice civile, bensì a tutti i dipendenti di un certo “tipo” o di un certo “livello” o “qualifica” (es. gli operai del turno di notte). Di contro, non possono rientrare nel concetto di categoria definizioni quali “tutti i lavoratori inquadrati come sales e con un volume di fatturato gestito superiore a 1 milione di euro” o “aderenti al Piano Welfare”.
È bene evidenziare come tale regola abbia una importante eccezione. E’ sempre possibile gestire una premialità, anche individuale e senza un collegamento al concetto di categoria, attraverso i c.d. ticket compliments o buoni spese/benzina. Tali voucher, però, hanno un limite economico annuale pari a 258,23 euro, elevanti a 516,46 euro per il solo anno 2020.
POSSONO BENEFICIARE DEL WELFARE ANCHE GLI AMMINISTRATORI?
Si, con alcune accortezze. E’ possibile prevede l’erogazione di un Credito, collegato al raggiungimento di alcuni risultati aziendali, a favore sia dei lavoratori dipendenti che degli amministratori o dei componenti del CdA, con << un riconoscimento differenziato tra lavoratori dipendenti e amministratori sulla base di presupposti diversi: l’ammontare della Ral per i primi e la partecipazione al Cda per i secondi>>. Al contrario, l’erogazione del Credito al solo amministratore unico non rispecchia il requisito di categoria così come nel caso di riconoscimento a componenti del CdA che non percepiscono compensi in denaro.
Articolo pubblicato sul numero di dicembre del Corriere Imprese NordEst, mensile di approfondimento del Corriere del Veneto, nella sezione “Lavoro: tips and tricks“. Approfondimento a cura di Paolo Tormen.